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"Come vento cucito alla Terra" di Ilaria Tuti

" Le mie mani non tremano mai. Sono una chirurga , ma alle donne non è consentito operare. Men che meno a me: madre ma non moglie, sono di origine italiana e pago anche il prezzo dell'indecisione della mia terra natia in questa guerra che già miete vite su vite" Inghilterra 1914, Prima Guerra Mondiale. Ancora una volta Ilaria Tuti ci racconta la Grande Guerra e lo fa con gli occhi delle donne, quelle stesse che in quel periodo si trovavano in prima linea a salvare vite umane, donne impegnate nella difesa dei propri diritti, nel farsi strada in una professione che gli uomini non ritenevano adatta a loro nel nome delle loro rigide convenzioni sociali. Questa è la storia dimenticata delle prime donne chirurgo, una manciata di pioniere a cui era preclusa la pratica in sala operatoria e che decisero di aprire in Francia un ospedale di guerra completamente gestito da loro. Si occupano dei soldati feriti, curano i loro corpi e si prendono cura della loro anima. Cate
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" Fiore di roccia" di Ilaria Tuti

" C'è stato un tempo in cui i fusi e gli arcolai della valle producevano fili sottilissimi e preziosi, sotto l'abile guida di mani femminili. Canapa e lino dei nostri campi si trasformavano in trame morbide, che fiori e piante tingevano dei colori esuberanti della vita. Quel tempo se ne è andato ed io mi sento triste". Ricordare è nostro dovere e responsabilità ed è per questo che oggi vi racconto uno dei libri più belli che abbia mai letto...perché non venga dimenticata la storia delle Portatrici. " Lassù hanno bisogno di noi e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione. Risaliamo per ore nella neve fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. I cecchini nemici ci tengono sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo mentre sal

"La sarta di Dachau" di Mary Chamberlain

"Sono solo una ragazza. Qui ci sono freddo e paura. Ma io ho un sogno. E nessuno me lo può strappare" "La sarta di Dachau" è il primo romanzo di Mary Chamberlain, una professoressa di storia a Oxford. E' l'estate del 2014, mentre Mary sfoglia  un saggio sulla Seconda Guerra Mondiale, scopre il mistero del vestito da sposa di Eva Braun, l'amante di Hitler, disegnato e realizzato da una sarta sconosciuta. La sua fantasia inizia allora  a viaggiare, immaginando una ragazza deportata in un campo di concentramento che ha il sogno di diventare stilista...da qui nasce la storia di Ada Vaughan. Un romanzo che ho letto tutto d'un fiato che racconta la tragedia della Seconda Guerra Mondiale e dell' Olocausto da un punto di vista non convenzionale: la voce di Ada è la voce inascoltata dei sopravvissuti. Una storia di orrore e di speranza, di vite spezzate e della capacità di sopravvivere grazie ai propri sogni...la storia di una donna che non si

"Il filo della speranza" di Guia Risari

 "Il ricamo. da sempre, è visto come un'attività di donne remissive, pazienti, che obbediscono alla tradizione e in qualche modo la perpetuano. (...) Con la testa sempre china, i capelli raccolti, gli occhi fissi e le mani operose. Un esempio di virtù e sacrificio, perché una donna che ricama dice addio ai divertimenti e si rinchiude nel focolaio domestico, al riparo da occhi e da orecchie indiscrete." Vita è un'anziana signora siciliana costretta a stare in casa a causa dell'emergenza sanitaria dovuta  alla pandemia. Dovendo stare in casa da sola, la sua mente si perde spesso nelle memorie di un passato lontano...è l'occasione giusta, pensa, per rimettere in ordine i ricordi e le emozioni e di lasciare una testimonianza scritta a sua nipote Nina, della sua storia e di quella delle ricamatrici di Santa Caterina di Villarmosa. Inizia così a dar forma scritta ai suoi ricordi: racconta della  sua gioventù, della sua storia d'amore e del suo matrim

"Le Ricamatrici" di Ester Rizzo

"Chissà se c'è mai stato veramente un tempo in cui era possibile sognare, immaginare e credere in un mondo migliore (...) la storia di Filippa e delle ricamatrici di Santa Caterina di Villarmosa ci riporta a una stagione in cui sembrava facile e scontato schierarsi dalla parte giusta, dalla parte dei diritti contro la prevaricazione, dalla parte del lavoro contro lo sfruttamento, dalla parte delle donne contro la prepotenza maschile"     (Gaetano Savatteri) Questa è la storia di tre donne coraggiose, Filippa Pina e Orsola Rotondo e delle loro ricamatrici, di   donne combattenti, di donne disobbedienti,  è la storia di una rivolta sindacale, tutta al femminile avvenuta negli anni Settanta in Sicilia. Siamo a Santa Caterina di Villarmosa, un piccolo paese di 5000 anime nella provincia di Caltanisetta, " le caterinesi, donne laboriose, hanno sempre posseduto il dono di un'antica e nobile arte tramandata per secoli di madre in figlia: il ricamo. (...) dalle loro

"DRITTO e ROVESCIO" di Debbie Macomber

 Nel centro di Seattle c'è un negozio speciale, si chiama "L'Intreccio". E' un negozio di filati e la sua proprietaria, Lydia Hoffman, crede fortemente nel potere terapeutico del lavoro a maglia. Nel suo negozio, oltre a vendere filati di ogni tipo, Lydia organizza  lezioni per insegnare anche ad altri l'arte dello sferruzzamento, e così, "L'Intreccio", diventa il luogo in cui le vite, anche quelle più diverse, si intrecciano insieme alla lana. Questa volta le lezioni che Lydia ha organizzato prevedono la realizzazione di morbide e calde calze, da regalare alla persona più cara. Non è certo un progetto semplice, ma sotto la guida paziente e appassionata di Lydia, le nuove protagoniste di questa storia, impareranno che  con determinazione, pazienza e costanza, anche il progetto più difficile è realizzabile. A frequentare le lezioni, anche questa volta sono tre donne molto diverse tra loro, per età, provenienza e vita; tre storie che stanno per int

"Il NEGOZIO in BLOSSOOM STREET" di Debbie Macomber

" Nelle mani di una donna che lavora a maglia, il filato diventa il mezzo che unisce cuore e anima" (Robin Villiers-Furze, The Needleworks Company ) C'è un piccolo negozio di filati in Blosoom Street, a Seattle, "L'Intreccio". E' di proprietà di Lydia e rappresenta l'inizio della sua nuova vita. Lydia, infatti, è sopravvissuta al cancro per ben due volte e, dopo la morte di suo padre, decide di buttarsi in questa folle impresa: aprire un negozio di filati e dare lezioni di maglia. Nei lunghi anni trascorsi a combattere contro il cancro, il lavoro a maglia è stato terapeutico, l'ha aiutata a superare i momenti emotivamente più difficili: "Il cancro fa parte di me. Oggi sono in remissione, ma non posso sapere se sarà ancora così domani o la settimana prossima. Ho vissuto in una specie di limbo per la maggior parte della mia giovinezza, però ho superato questa fase ora (...) Non sono stati solo i dottori, le medicine o la chirurgia a salvarmi (