Amo leggere e intrecciare fili, penso che ci sia un legame speciale fra le due attività: ci sono parole che rimangono annodate tra i fili e fili che si fanno pensiero, poi parola e infine diventano libri e quando leggi quei libri, le parole tornano a farsi immagini e di nuovo fili. Questo è quello che mi è capitato oggi! C'è un libro che da sempre accompagna le mie attività e che è diventato un po' il filo conduttore della mia vita, il titolo è "La signora dei gomitoli" di Gisella Laterza. Il libro ve l'ho già raccontato in un altro mio articolo, ma ve lo accenno di nuovo: é la storia di una signora che è sempre in viaggio su e giù per l'Italia e quando arriva in una nuova città, si siede in mezzo alla piazza, solleva la valigia, tira fuori i gomitoli, li srotola, intreccia i fili e inizia a raccontare. Attorno a lei si radunano tante persone, soprattutto bambini e alla fine della giornata i gomitoli sono stati srotolati e le storie raccontate. "La sign
" Le mie mani non tremano mai. Sono una chirurga , ma alle donne non è consentito operare. Men che meno a me: madre ma non moglie, sono di origine italiana e pago anche il prezzo dell'indecisione della mia terra natia in questa guerra che già miete vite su vite" Inghilterra 1914, Prima Guerra Mondiale. Ancora una volta Ilaria Tuti ci racconta la Grande Guerra e lo fa con gli occhi delle donne, quelle stesse che in quel periodo si trovavano in prima linea a salvare vite umane, donne impegnate nella difesa dei propri diritti, nel farsi strada in una professione che gli uomini non ritenevano adatta a loro nel nome delle loro rigide convenzioni sociali. Questa è la storia dimenticata delle prime donne chirurgo, una manciata di pioniere a cui era preclusa la pratica in sala operatoria e che decisero di aprire in Francia un ospedale di guerra completamente gestito da loro. Si occupano dei soldati feriti, curano i loro corpi e si prendono cura della loro anima. Cate