Prima di
coinvolgervi in questo progetto, vi racconto come nasce, perché l’ho scoperto e
perché mi sta così tanto a cuore.
Il 19 marzo del 2024,
il giorno della Festa del Papà, muore mio padre, la sua è stata una lunga e
dura lotta contro una malattia che lo aveva imprigionato in un corpo che non
era più il suo; la sua mente, sempre viva e creativa, era da anni prigioniera come in una gabbia, quella sera di marzo, il
Parkinson se lo è portato via.
Un dolore forte
si intrecciava ai miei fili, pensavo di avere il tempo di trasformarlo in
qualcosa di bello, che avesse un senso, ma non sapevo che quel tempo, di cui avevo
così tanto bisogno, non ci sarebbe mai stato perché, mentre cercavo di affrontare
un’assenza così intensa, un nuovo dolore bussava alla mia porta.
Quel caldo pomeriggio
del 4 agosto, stringevo forte la mano di mia mamma, mentre, in macchina
tornavamo a casa, nella mia mente risuonavano ancora le parole della dottoressa e quel
nome che speravo di non dover mai sentire, faceva tanta paura, mi aveva lasciato inerme, stordita, impaurita:
Alzheimer.
“La malattia di
Alzheimer è parte del vasto mondo delle demenze senili ed è caratterizzata da
una perdita progressiva della memoria e delle capacità cognitive, cioè del buon
funzionamento del cervello in tutto ciò che richiede riflessione, calcolo,
associazione di idee…”
Partono da qui
le mie ricerche per affrontare, di volta in volta, le difficoltà e gli ostacoli
che, questa malattia, mette davanti ai pazienti e ai loro familiari, ed è in
una di queste ricerche che incontro per la prima volta i Twiddle Muff.
Alle persone
malate di Alzheimer capita di avere momenti di agitazione e forte ansia, di
avere le mani sempre in movimento, irrequiete, che tirano a volte i vestiti
fino a strapparli, mani che diventano anche molto fredde. Lo avevo notato anche
in mia mamma e ho visto come si fosse affezionata ad uno scaldotto per le
mani, caldo e morbido da cui non si separa mai. Ho iniziato allora a navigare sul
web ed ho scoperto l’esistenza delle “Maniche sensoriali”.
I “Twiddle Muff”
sono strumenti di terapia sensoriale colorati e accattivanti, progettati per
tenere occupate, calme e calde le mani irrequiete delle persone affette da
Alzheimer o da altri tipi di demenza. Ogni Twiddle Muff è unico e può esser
adattato alle esigenze della singola persona: i suoi colori, le immagini
rappresentate, i profumi associati possono raccontare tanto della persona e far
nascere sensazioni familiari che portano calma e tranquillità.
“Spesso usati
negli ospedali e nelle RSA in Inghilterra le sue possibili varietà di forme,
colori e texture offrono ai pazienti un’occupazione rilassante, tenendoli
felicemente occupati dall’ansia, ad esempio, nel caso di un ricovero ospedaliero.
Trovo che sia un’idea
geniale e che potrebbe aiutare molte persone e, così, ne ho realizzato uno per
la mia mamma che, tra l’altro, quando era giovane ha sempre lavorato a maglia e
ciò potrebbe rievocarle emozioni belle.
· Avrai bisogno di 150gr di lana (puoi utilizzare
anche gomitoli di colori diversi o “rimasugli” di lana che ti sono avanzati da
precedenti lavori)
· Ferri da maglia o uncinetto di 5mm o 7mm (se utilizzi
Chunky Wool 7 o 9 mm)
· Avvia 40 maglie e lavora a maglia a rasata per
28 cm. Poi continua utilizzando filati diversi, di diverse consistenze e colori
finché il pezzo non misura 58 cm.
· Decora e rifinisci: attacca perline, fiori,
cerniere, passanti o qualsiasi altra cosa con cui le persone possono
armeggiare. Assicurati che siano attaccati saldamente in modo che non possano
essere tirati via facilmente e che siano sicuri.
· Cuci insieme ordinatamente i lati con il lato
rovescio rivolto verso di te. Una volta cucito gira il lavoro.
· Se vuoi puoi profumarlo così che possa rievocare
delle sensazioni anche olfattive
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