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Io, l' uncinetto e la quarantena

Quando ero piccola mia nonna mi insegnò sia a lavorare ai ferri che all'uncinetto, ma tra i due ho sempre preferito i ferri da maglia, mettendo da parte l' uncinetto e lasciando il posto delle lunghissime catenelle alle mie interminabili sciarpe.
Si dice, però, " impara l'arte e mettila da parte", e così ho fatto, riscoprendo e apprezzando la bellezza dell' uncinetto solo ora, "da grande", e grazie a un gruppo di amiche, le mie amiche del "Filo Che Unisce Cavriago"( https://www.facebook.com/unfilocheuniscecavriago/ ) con le quali, ho fondato questo gruppo, e insieme alle quali, a Natale dello scorso anno, abbiamo inaugurato, nel nostro paese, l'albero di Natale interamente realizzato all'uncinetto! ( Vi racconterò anche questa meravigliosa avventura in post futuro!!!)
Mi sono appassionata all'uncinetto, riscoprendone tutto il lato creativo: la magia è tutta nelle catenelle perché da una catenella arrivi a scialli meravigliosi, ad amigurumi dalle mille forme, a grannies square che profumano di passato! E, soprattutto oggi, in questo tempo messo in standby, l' uncinetto è stato il miglior antidoto alle preoccupazioni. Prima , però, voglio raccontarvi una piccola storia che ho trovato a spasso nel web....
E' mia abitudine, ogni volta che mi appassiono a qualcosa di nuovo, trovarne le origini, andare a curiosare nel suo passato, e mi capita, così, di avventurarmi in tante curiosità. Mi sono, allora, imbattuta nella storia più romantica sulle origini dell' uncinetto che abbia mai letto, e questo non ha fatto che aumentare la passione per quest'arte così antica, le cui origini si perdono nella notte dei tempi... e la storia dell' uncinetto  comincia proprio con una leggenda!


"LA LEGGENDA DELL' UNCINETTO E DEL FIOCCO DI NEVE"

"Si racconta che,in un piccolo paese tedesco, vivesse una donna molto,  molto brava a creare. Durante una nevicata, un fiocco di neve si posò sul davanzale della sua finestra e lei rimase rapita dalla  forma e dalla perfezione  di quel fiocco di neve. Per provare ad imitarne il disegno, prese un grosso ago ricurvo ed un filo bianco. nacque così il primo lavoro all'uncinetto."


L' UNCINETTO E LA QUARANTENA

A causa dell'improvvisa allerta sanitaria, che stiamo vivendo, ci siamo ritrovati tutti, dall'oggi al domani, a stare in casa, a passare dalla normalità della vita quotidiana, vissuta in una perenne corsa contro il tempo, a un tempo fatto di lentezza, di giornate tutte da riorganizzare, di spazi ristretti da condividere, di una quotidianità tutta da rivedere. 
Ci siamo ritrovati, per di più, letteralmente bombardati ovunque, sui social, in televisione, alla radio, sui giornali, da informazioni allarmanti, titoli apocalittici, che poco spazio lasciavano alla speranza.... la nostra vita è cambiata così radicalmente, improvvisamente e profondamente  che abbiamo dovuto fare i conti con le nostre paure, i nostri pensieri, il nostro io più profondo. 
E'  stato proprio in questo momento che ho pensato che  lavorare con le mani fosse la miglior cura!
Lavorare all'uncinetto mi sta aiutando davvero molto, è un modo incredibilmente rilassante per combattere lo stress e le tensioni.
Quando in questi mesi non riuscivo a ritrovare la calma per affrontare questo momento così delicato, mi bastava prendere l' uncinetto, un gomitolo ed iniziare a lavorare...sono nati, così, scialli dai colori dell'arcobaleno, segnalibri dalle forme più curiose!
E' un'attività, infatti, che richiede molta concentrazione: quando lavori all'uncinetto devi, in un certo senso, alienarti da tutto ciò che ti circonda, devi contare giri e catenelle, concentrarti sui punti che scegli di realizzare, al massimo può esserti utile ascoltare della buona musica, o "lavorare" in gruppo... insomma è proprio il caso di dire che  lavorare all'uncinetto, soprattutto in questo periodo, è davvero  Zen!

"L'arte è la più grande forma di speranza!" (Cit.)

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